Io mi addormentavo insieme alla coscienza sporca Stanotte torneranno un'altra volta Io rovesciavo scope come scudi messe di fronte alla porta Portavo sempre a letto un ansiolitico di scorta Stavolta sarà l'ultima dicevo, forse non le vedo Verso un altro distillato e bevo che quasi ci annego Prego un Cristo che non mi ha salvato mai davvero Nell'eretico racconto rosso fuoco tardo medioevo Rito blasfemo tipo Sabba dentro la mia tana Sanguina la lama nella trama tipo Mario Bava Giocano a spogliarsi e poi sorridono e piangono lava Nessuna mi ama, sputano frasi a punta cava Contano la fava e non provano pena Calderoni di porzioni per la cena Si spegne la candela e muore in volo pure l'ultima falena Mi accarezzano la schiena nella luce di una luna piena E le streghe ballano una danza per i maghi Con un filtro magico per spaventare i draghi Gira gira il mestolo, tira su il coperchio Gira gira il mestolo Tra gatti neri, gufi ed ossa di Caribù Mi entrano in casa mentre dormo e tornano su Ma qui le notti delle streghe non passano più (no) Non è un deja vu (no), non passano più Tagliano i cieli come ali di Marabù Ridono in bilico sui tetti e vengono giù Ma qui le notti delle streghe non passano più (no) Non è un deja vu (no), non passano più (no) Strisciano sul pavimento freddo e salgono sul letto Praticano un culto neo pagano rito maledetto Tagliano queste lenzuola viola con unghie e falcetto E scrivono il mio nome sullo specchio col loro rossetto Grammi di sale fuori dalla porta e sulle scale Per non farle entrare, un portone diventa un portale Le sento gridare sui lampioni spenti del mio viale Mentre il mio quartiere si sta trasformando in Salem Lingue sconosciute da Aramaico che cambiano voce Bambole decapitate appese a un albero di noce Teste che si incastrano nel ferro di un forcone a foce Destino atroce, butta la croce Abbraccia il male spirituale come il grande caprone di Goya Corpi dati in pasto a corvi in fila sulla mangiatoia Tagliami la lingua con una cesoia e tirerò le cuoia Tanto so che torneranno anche solo per noia E le streghe ballano una danza per i maghi Con un filtro magico per spaventare i draghi Gira gira il mestolo, tira su il coperchio Gira gira il mestolo Tra gatti neri, gufi ed ossa di Caribù Mi entrano in casa mentre dormo e tornano su Ma qui le notti delle streghe non passano più (no) Non è un deja vu (no), non passano più Tagliano i cieli come ali di Marabù Ridono in bilico sui tetti e vengono giù Ma qui le notti delle streghe non passano più (no) Non è un deja vu (no), non passano più (no) Bevo dal matraccio l'ultima razione di veleno Fuori si fa giorno ed il paesaggio è di nuovo sereno Levitavo pallido ad un metro e mezzo dal terreno E proprio ora che se vanno io non posso farne a meno Mi mancheranno come gli occhi di chi non capiva Che quest'amore è una promessa senza aspettativa Lingua di crotalo che bacia, brucia la saliva Il buio ci assaliva, tornava ma non veniva ♪ Tra gatti neri, gufi ed ossa di Caribù Mi entrano in casa mentre dormo e tornano su Ma qui le notti delle streghe non passano più (no) Non è un deja vu (no), non passano più Tagliano i cieli come ali di Marabù Ridono in bilico sui tetti e vengono giù Ma qui le notti delle streghe non passano più (no) Non è un deja vu (no), non passano più (no)