La notte sgorga dai tuoi occhi Grevi lacrime piene d'urla antiche Scendono gelide come fiocchi Sull'asfalto di un sogno che ride Nel pendolo tra dolore e noia La nebbia violenta i campi Dove vai tu silente passante? E chi sei tu silente passante? Che appari e sparisci tra eterne domande Che sbocci e appassisci su esanimi lande Senza la coltre di incenso Screziata e bucherellata Sporca d'oro e insanguinata Che copre chi teme i penso Accarezzato dal silenzio Assaporato come assenzio Dai fantasmi della notte Risputato sulle sponde Di un lago che incute timore Che mastica e grida parole Come vetri scagliati sul cuore Di un corpo che algido muore Morente Albatro sull'io La poesia è la bestemmia Che urla chi infrange una stella Nell'ardito tentativo di prendere Dio Quando il buio verrà per baciarti Tu dagli una rosa di luce E se l'oceano vorrà seppellirti Sollevalo con la tua voce Ora che il Dio del Nord è lontano Sarai tu a condurti per mano Lontano dal giardino incantato Bruciato dal padre che hai amato Asciugati gli occhi silente Forse un giorno sarà svelato Il sole lontano dal ventre Della donna che ruppe il tuo fiato