Lla porta là, solo come un cane
E dentro dentro ho tanta, tanta fame,
I padroni in casa stanno banchettando,
Tra canti e grida sembrano sicuri.
Senti il tuo Signore ha sempre ragione
E la verità è solo quella sua,
Senza un soldo in tasca, senza un lavoro,
Dentro sono un uomo almeno come te.
Lazzaro, amico mio, le briciole tue le raccolgo io
E poi vivrò come vive il sole, libero e felice con i suoi colori.
Lazzaro, tu mi fai compagnia, anche senza pane forse io vivrò.
Lo non ho bussato mai a quella porta,
Il freddo d'inverno mi riscalda il cuore,
Più del tuo camino, più dei tuoi sorrisi
Che distribuisci per sembrare grande.
Ti vergogni forse di chi sta alla porta,
Mandi i cani tuoi a leccar le piaghe,
Non ti dirò grazie perché so chi sei,
Vuoi soltanto che noi ti diciamo "bravo".
Lazzaro, amico mio, le briciole tue le raccolgo io...
Verrà forse il giorno in cui avrò più fame
E la tentazione sarà forte in me
Di gridare solo per non voler morire,
Aprirai la porta, tu sorriderai.
Mi vedrai soffrire, mi vedrai morire,
Non ti chiederò dammi un po' di pane,
Io ti aspetterò dove muore il sole,
Oltre i monti eterni dove è il padrone.
Libero e felice...
Oltre i monti eterni, io ti aspetterò.
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