Dal più profondo buio della notte Due occhi vuoti sfuggono le stelle La fabbricante d'angeli è già scesa Ma incespica coi ferri arrugginiti Sul ventre già fiorito di una ingenua ragazzina La luna si ferisce passando i vetri rotti E d'improvviso l'aria si raffredda Sui tetti scuri argenta la rugiada Più non respira, il seno è ormai di pietra Che un dolce inganno un giorno aveva sciolto Stanca è ormai la vecchia che si perde nella nebbia Mentre le campane annunciano la festa