Un aereo sembra quella cicatrice che Segna il volto stanco della meretrice che Non lavora abbastanza, Non paga le tasse, Ma questa sera, come ogni sera, a mazzate le pagherà. Nella chiesa un nuovo funerale recita, Il vecchio era un bastardo ma nessuno piu vorrà Giudicare l'uomo e non solo il perdono che ha chiesto con l'ultimo fiato rimasto forse l'unico senza whisky e oscenità. Ma ora un bell'inchino entra il primo cittadino Che non ha più mani da stringere Solo favori da rendere, Mille promesse da scordare all'alba E non ha più facce da perdere, Non ha più scuse da spendere, Neanche più il culo da mettere all'asta, Per un altra bustarella, Gonfia quanto il petto della bella del paese, Agnese. Vesti a festa il tuo bambino, arriva il primo cittadino Che non ha più mani da stringere Solo favori da rendere, Mille promesse da scordare all'alba E non ha più facce da perdere Non ha più scuse da spendere Neanche più il culo da mettere all'asta. Non gli basta, non riesce a mettere le mani sul tesoro del paese, L'alabastro di Agnese. Vesti a festa il tuo bambino, arriva il primo cittadino, che bello Su facciamo un bell'inchino, arriva il primo cittadino! Che non ha più mani da stringere, Non ha più scuse da spendere, Non ha più il culo da vendere. Bravo, bravo, bravo, bravo, bravo, bravo, bravo, bravo.