Mi chiamo Danny Boodman Suono ancora come Benny Goodman Dalla preistoria come John Goodman Non abbandono mai la scialuppa Dalla poppa alla prua resto qui con la mia truppa Ti sembra nulla C'è un pirata che mi burla Mi dice cosa fare, dice "scendi dalla nave" Tanto sulla terra è uguale Anzi è meglio, è regolare Io non mi fido più perché ho capito Qui la gente furba E non mi sposto di un metro Non arretro, rimo Provo a scendere ma mi fermo al terzo gradino Senza riflettori con un sorriso da scemo Io preferisco essere meno ma scegliere il mio cammino E non mi servono le vostre feste, invitami Fatti cento donne poi guarda la mia e invidiami Resto fuori dalle lobby e da ogni affare La musica è l'ultima goccia di questo mare Sono scelte che prendo Il mondo lo tengo dentro Io come Novecento non scendo Sul mare aspetto il momento mio Per bagaglio ho uno strumento La voce a tempo e il resto sta a Dio Sono scelte che prendo Il mondo lo tengo dentro Io come Novecento non scendo Sul mare aspetto il momento mio Per bagaglio ho uno strumento La voce a tempo e ti dico addio Mi chiamo Danny Boodman Scrivo proteste come Paul Goodman Faccio miracoli alla Morris Goodman Coi vestiti e le sciarpe dentro una busta I lacci delle scarpe stretti e l'anima da bluesman Alzo la voce se la gente alza la frusta Poi alzo le mani al cielo chiedendo una sorte giusta Con gli occhi rossi per il fumo col cuore che pulsa Che ti entra dentro diretto senza che bussa Vivo solo, lontano dal vostro coma Voi pendete da uno schermo che non mi emoziona Fatto di luci sui visi Di finti amici, sorrisi A trentadue denti che quando non c'è lei tornano spenti E non puoi togliermi i miei sogni e i miei spazi Come il cuore dal petto a meno che non mi ammazzi Resto fuori dalle lobby e da ogni affare La musica è l'ultima goccia di questo mare Sono scelte che prendo Il mondo lo tengo dentro Io come Novecento non scendo Sul mare aspetto il momento mio Per bagaglio ho uno strumento La voce a tempo e il resto sta a Dio Sono scelte che prendo Il mondo lo tengo dentro Io come Novecento non scendo Sul mare aspetto il momento mio Per bagaglio ho uno strumento La voce a tempo e ti dico addio La leggenda del pianista si racconta in tutti i porti Però piano e solo il faro getta luce in quelle notti Io non so se la vissi, la scrissi o la raccontai Ma in quei versi mi ci persi come solo i marinai Questa è la mia famiglia, lo stretto con la Sicilia E vecchi, blu, stanchi come i fianchi del Virginian La musica non giudica, trova la tua E allineala col vento, novecento gradi a prua Io resto qui, scrivo, combatto la mia guerra E tutto quello che è normale mi dà il mal di terra E puoi vedere l'America, non toccarla La senti nell'amaro della gente che ne parla Perché il futuro non esiste se non nella mente Quando il presente è un'acqua scura che scorre per sempre Quindi stasera suono forte per gridare "La mia musica è l'ultima goccia di questo mare." Sono scelte che prendo Il mondo lo tengo dentro Io come Novecento non scendo Sul mare aspetto il momento mio Per bagaglio ho uno strumento La voce a tempo e il resto sta a Dio Sono scelte che prendo Il mondo lo tengo dentro Io come Novecento non scendo Sul mare aspetto il momento mio Per bagaglio ho uno strumento La voce a tempo e ti dico addio "Pensa ora quante cose avresti da raccontare Il mondo penderebbe dalle tue labbra Impazzirebbe per la tua musica Credimi." "Tutta quella città, non si riusciva a vederne la fine La fine! Per cortesia, si potrebbe vedere la fine?"