Mordo quel sfuggente sapore Di sorriso che la sera spunta Quel guizzo di fanciullezza non saziata ♪ Qual è la pietra che per prima uccise Quei giochi infantili Ora nascosti quando ancora C'era speranza e, su di me Nessuna traccia della vile, opaca, abitudine ♪ Se le fantasie mi sembrano delle rose Sbocciate per allietare questi giorni Non sono che le spine di questa croce Intrisa di sogni a cui siamo rimasti sordi Quando i desideri diventano rimpianti E la speranza diventa pasto per i corvi Non sono che i chiodi pulsanti per un bianco guscio E dentro saremo vuoti