Guardare bene dove mettere i piedi Per non calpestare le righe Contare sempre da uno a dieci Prima di far saltare le dighe Guardare in alto, a destra, a sinistra Come se fosse importante Aspettare fumando per più di due ore Maledicendo una donna intrigante E due bonghisti neri E due carabinieri Che li guardano come Se fossero stranieri Non è rabbia per niente E neanche cinismo E' il ritmo di Bologna E' l'amore ai tempi del fascismo Farsi scoppiare il tempo tra le mani Per paura di non riuscire a fare niente Per ritrovarsi in una specie di domani Pieno di persone che sembrano gente Mettere in fila dei pensieri colorati E tenerli insieme con parole di cristallo E il mio cappotto Che ha gli angoli slabbrati E il tuo tramonto che diventa troppo giallo E due lavavetri polacchi Che lavano nel niente Nei tuoi figli, nelle tue mogli Nel tuo respiro indifferente Non è rabbia davvero E nemmeno arrivismo E' il freddo di Milano Questo è l'amore ai tempi del fascismo Vedere poi tutti i paesi illuminati Più dall'orgoglio che dalla luce Le case bianche figlie delle colline Di una piacevole assenza di voce In cui andiamo a ricoverarci Come malati terminali Quei letti bianchi, i pochi ospedali In cui è possibile almeno star male E i due bonghisti neri Venti carabinieri Che battono il piede assorti Nei loro pensieri Non è rabbia per niente E non è più leninismo E' il cielo di Roma Questo è l'amore ai tempi del fascismo Accarezzare la poesia con le tue dita Per inghiottire Lunghi giorni di silenzio Riccioli biondi incatenati ad una vita Piombo d'argento In fondo a lacrime d'assenzio E due zingari slavi Costretti dalle chiavi A chiudere il violino Con i suoni che tu amavi Non è disperazione E neanche dolore E' il vento di Bologna Questo è il fascismo Al tempo dell'amore E non è disperazione E neanche dolore E' un viaggio in Italia Questo è il fascismo Al tempo dell'amore