Primavera che sbocci fra i fiori e i colori Ed annulli nei raggi di un sole insicuro L'umidore muschioso attaccato a quel muro E le bocche gelate dei portoni di ferro E cantando nel vento, più tiepida rendi La pioggia d'aprile che accende di verde Le persiane e i cortili, rende simili a laghi A specchi di latta fra barattoli e stracci E l'amore tu porti, innocente e distratto Come un magico frutto Ballata, ballata per quattro stagioni Ormai morte da tempo E avanti all'estate che ti prende alle spalle E non dà tempo per dire, "Accidenti che caldo!" Che già ti rigiri nel tuo letto bollente Fra le lenzuola bagnate dai tuoi mille pensieri E ben venga l'estate, col sole che picchia A martello negli occhi e fa il cielo più basso Di un deserto di pietre dove ronzano mosche In tondo senza alcuna ragione E nascosti nell'erba mi hai dato l'amore E il tuo primo dolore Ballata, ballata per quattro stagioni Ormai morte da tempo E avanti all'autunno, così tenero e sfatto Come un volto di donna che ha dato ormai tutto Senza chiedere nulla, soltanto il bisogno Di esistere ancora nei sogni di un uomo Ormai il nostro amore è come un bimbo malato Che non ha più respiro, non può esser guarito Singhiozza nel vento di un grigio novembre Che affonda pian piano in paludi di nebbia E un ricordo soltanto, anche se breve I tuoi seni bianchi come la neve Ballata, ballata per quattro stagioni Ormai morte da tempo ♪ E avanti all'inverno con le mandorle e i frutti Mangiati nell'ombra di una stanza proibita Fra l'odore dolciastro dei fichi seccati E le paste di crema ormai tutte assaggiate Mentre di là nella sala si gioca alle carte Coi volti infuocati ed i nasi paonazzi E le bocche allargate a masticare canditi E gli occhi annacquati dal vino bevuto Ed io, ucciso di noia, sto a contare le ore Pensa un po' che Natale Ballata, ballata per quattro stagioni Ormai morte da tempo Ballata, ballata per quattro stagioni Ormai morte da tempo