La tigre fra le canne, l'urlo dei battitori E il gioco dell'arazzo nella grande casa E vedo riflesse nello specchio le vecchie zie accanto al fuoco A rammendare calze nei giorni di novembre Poi la vetta buia delle scale e grandi ombre Sulle volte tormentate, ricordo di un terremoto In quei giorni di novembre ♪ L'edera sempre verde Si affaccia sulle spalle Del colosso in pietra che guarda la sua vasca E il fango come un pittore folle Disegna sottili ragnatele Sul muschio ormai padrone dei sassi del cortile Ora è tempo di partire Dimenticare tutto il freddo che ho nel cuore Tutto il freddo che ho nel cuore come in quei giorni di novembre