Io son Neron, l'Imperator del mondo Son dell'alma qua giù anch'il tiranno Qui mi pose Fortuna a vostro danno O Madre o moglie o Precettore o Roma Il diadema reale Che mi cinge la chioma A che mi giovarebbe Se mirar non potesse il regio ciglio Correr a un cenno mio tutto vermiglio Di sangue il feltro e calcar non potesse Il piede augusto i cadaveri esangui De popoli svenati Nel mio sen la pietà ha un bando eterno E ne l'Impero mio Solo la crudeltà siede al Governo