Sei una caraffa di vinello morbido rosè Con un rametto di timo tra i denti, ti porterò Sull'altipiano dei miei sentimenti, tra gli avvoltoi Verresti a cena al ristorante indiano? Solo io e te Donna gelida di Milano Mi dici sì con quell'accento nordico, filmè Con una verga di cipresso Etrusco mi faccio un thè Digito il nome nel navigatore del ristorante indiano Ma mi ritrovo giù a Torre Pedrera, semi inscosciente Donna gelida di Milano E poi, e poi, e poi Nella nebbia spunta il Duomo, il Pirellone, San Siro Strano Mi avvicino con un fare circospetto e sbigottito Ancor più strano Ma è soltanto un modellino in cartapesta dell'italia in miniatura Tra le guglie di San Marco e la Certosa, ci sei tu che fai le fusa Donna gelida di Milano Donna gelida di Milano Donna gelida di Milano A questo punto è un gran peccato Ma non riesco a interpretare la realtà Sarà che sono dentro a una canzone Tra l'Arno e il Colosseo Tra Trapani ed Arezzo, governato da due pazzi Cazzo Donna gelida di Milano