Morte lunga una vita Vitreo, assorto sul mio muro di sempre Ripercorro e scandaglio Un passato a metastasi incessante é l'esilio di chi non ha fallito O lo schermo dietro le mani di un baro Gioca e tace, si consuma Ma non tradisce l'intento di base Un medico, i dettagli e lo strazio Corsia chiusa per il contagio Non c'è trapianto né trasfusione Solo la promessa di regalare a quel sangue Un epilogo sacro è il cercare in un corpo più innocuo Un meccanismo di sfogo lustrale Perché iniettato nel puro. É la promessa di regalare a quel sangue Un epilogo sacro Lo stupro è il mio addio estremo al suo charme indifferente Il richiamo ultra-istintivo a far ribrezzo alla gente Forse in quel suo sguardo si stagliava un orizzonte, Me ne sbatto il mio obiettivo è constatarne la morte Dentro a una carne estranea ritrovo il mio mondo SANGUINA SOTTO DI ME Estasiato da nuove reazioni, rantoli di sottofondo GRONDA SOTTO DI ME é la legge di chi riacquista respiro e chi con convive col ricordo SI CONTORCE SOTTO DI ME E SOFFRE Lo stupro è il mio addio estremo al suo charme indifferente Il richiamo ultra-istintivo a far ribrezzo alla gente Forse in quel suo sguardo si stagliava un orizzonte, Me ne sbatto il mio obiettivo è constatarne la morte Lo stupro è un addio estremo a chi vuol fare la differenza Un buon pungolo per riesumare quel che siamo da sempre...