Quei giorni, non credevo mai che saremmo arrivati a questo 1998, noi, corpi sfatti e assuefatti per la mediocrità Popolazione cancerogena Non so se guarderete indietro anche voi Il grande silenzio Che avvolge le mie mani, e domina i miei occhi Oscurando ciò che penso Il ciclo del dissenso Perseguita la mia pace, fomenta il mio disprezzo Per poi implorar vendetta E intanto la stanza é piccola e la gente sta aumentando Ogni gesto, ogni abitudine ormai é fastidio che va in crescendo Non mi sento così egoista nel rivendicare l'aria che stai infettando L'equilibrio che hai distrutto apparteneva anche a me! Il grande silenzio Un mitra nelle mani, un progetto nella mente L'urgenza di farmi spazio Nervoso come il vento Espando il gusto del nero, condanno ogni parola Mi butto nel massacro Tua moglie in giro gonfia per un altro colpo andato a centro È sfoggio di virilità e la tua stirpe sta incalzando Ho bruciato anni su anni a detestarti, coetaneo spento E i surrogati che oggi educhi chissà che merde diventeranno...