Se il sole trafigge l'acqua o è l'acqua che innaffia il sole; Non cambia la sua bellezza Se cambiano le parole. E' bello l'arcobaleno. Mi insegni che è bello e basta. Non servono le domande, se tanto c'è la risposta. Ma passami un altro errore, rimettilo al tuo perdono. Se, in fondo, uno sbaglio fatto è pure uno sbaglio in meno. Mi uccido per le domande; ma adesso lo sai chi sono. Per ogni domanda fatta, Avrò una domanda in meno. Da fare a te. Da fare a te. A te. LA MANO, RIDAMMI LA MANO! TI GIURO NON CHIEDO. NON PARLO NEMMENO. MA DAMMI LA MANO, HO PERSO IL PUDORE, LA FACCIA E IL CAMMINO. POTRESTI SALVARMI, RESTANDO VICINO. Se tanto la verità, arriva in faccia come uno sputo. Come uno schiaffo che lì, mi resta. E a me non resta che stare muto. E poi scappare lungo le scale di questa torre di babele Con le parole che sono suoni E i suoni fatti per fare male. Non ti capisco però sto bene quando mi chiedi di attraversare L'oceano in volo, la vita e il resto. Con più musica e meno testo. O ti capisco e non so se riesco, quando mi chiedi di attraversare Questo casino che è tutto a posto. Con più musica e meno testo E meno testa. E meno testa. LA MANO, RIDAMMI LA MANO! TI GIURO NON CHIEDO. NON PARLO NEMMENO. MA DAMMI LA MANO, HO PERSO IL PUDORE, LA FACCIA E IL CAMMINO. POTRESTI SALVARMI. LA MANO, RIDAMMI LA MANO! TI GIURO NON CHIEDO. NON PIANGO NEMMENO. MA DAMMI LA MANO, HO PERSO IL PUDORE, LA FACCIA E IL CAMMINO. POTRESTI SALVARMI, RESTANDO VICINO. LA MANO. TI PREGO, LA MANO.