Ma tu non parli mai. - E cosa dovrei dirti? - Tu non parli mai. - Non so come affrontarti. - Tu non parli mai. - Ma io non ti conosco e, se anche fosse, Le parole le ho perdute sulle scale. - Ma tu non parli mai. - E tu fammi una domanda. - Tu non parli mai. - Ti ho detto: fammi una domanda. - Lo vedi come sei? - Io vedo che son solo contro te che sei un gigante. E più mi metti fretta, e più non dico niente. - Tu non parli mai. - E' la voce che mi frega. - Perché, cos'è che hai? - Quel che è silenzio non si spiega. - Tu non parli mai. - La mamma che non torna e tu che non l'aspetti. E l'aria che si ferma e tu che non la smetti CAMMINO QUASSù. NESSUNO LO SA SUI TETTI, DI QUESTA CITTà. - Tu non parli mai. - Andiamo avanti ancora? - Finchè non parlerai. - Così, però, ho paura. - Che male che mi fai - Le vite scombinate, un dritto e due rovesci; Le virgole sbagliate, e tu che non capisci Che volevo fare calcio e non volevo fare nuoto Che ci assomigliamo tanto ma se, un giorno sono nato, è per essere diverso da chiunque, anche da te. Siamo dello stesso sangue. Ma non sono come te. E tra tutte le parole che potevi usare e hai, Ora sai soltanto dirmi tu non parli mai. Tu non parli mai CAMMINO LASSù, NESSUNO SA CHE BELLA E' LA VITA DA QUA. CAMMINO LASSù, SUI TETTI STA LA VITA CHE SOTTO NON VA. CAMMINO LASSù NESSUNO LO SA LA VOCE VERRà. - Tu non parli mai. - Aspetto una domanda? - Tu non parli mai. - Ti sembra questa una domanda? - Un giorno crescerai - Io faccio del mio meglio, col tuo riso che è un po' scotto; Ma se ci metto il burro diventerà perfetto. Sarà perfetto. Papà, è perfetto.